Da solo non basto

Da solo non basto

La mostra Da solo non basto. In viaggio con i ragazzi di Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri è stata visitata durante la settimana del Meeting di Rimini da circa ventimila persone, sia giovani sia adulti, tutti mossi da una domanda, spesso esplicitata, del perché dell’approccio che proponeva: al posto di parlare del bene che fanno Kayros, Portofranco e Piazza dei mestieri, la mostra ha fatto parlare i giovani, ha presentato ai visitatori i giovani d’oggi, nella prima stanza con i racconti di Daniele Mencarelli illustrati da Tommaso Bettiol, nella seconda stanza con il video racconto di Luca Mondellini per concludere alla fine della visita con un dialogo con i giovani presenti.

Qui sta l’originalità e la sfida di questa mostra, far parlare i giovani chiedendo agli adulti di ascoltarli, perché il primo passo da fare è quello di stare al linguaggio dei giovani, di cogliere ciò che sta nelle loro parole.

La mostra ha voluto affrontare l’emergenza educativa, ma lo ha fatto in modo nuovo e con un tocco di originalità che viene dall’esperienza quotidiana che si fa a Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri.
Tutti oggi parlano di emergenza educativa, fanno analisi su analisi e inanellano convegni e corsi di formazione per poter sciogliere il nodo di questo dramma. La mostra Da solo non basto ha fatto un’altra cosa, ha detto a chi è venuto “questi sono i giovani d’oggi, ascoltateli, capite quello che chiedono, state con loro” e ha proposto un’oretta di compagnia con i giovani.
“Non dite loro quello che devono fare, non proiettate su di loro le vostre aspirazioni – hanno detto i curatori della mostra – ascoltateli, sentite le loro richieste, condividete i loro sogni, portate le loro aspirazioni!”

Questo è stata la mostra Da solo non basto, nessuna esortazione educativa, nessuna riflessione pedagogica, ma l’esperienza di stare di fronte ai giovani come sono, non come si vorrebbe che fossero. È stata un cambiamento di metodo: ad un mondo adulto che vuole piegare i giovani alla sua modalità di vivere la proposta di un ribaltamento di posizione, cominciare a piegarsi ai giovani non per diventare come loro ma per cogliere i loro bisogni e per condividerli.

È la sfida che lanciano Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri: si parte sempre da un bisogno e lo si condivide, è da questo che con pazienza e libertà si tocca ciò che ad un ragazzo o ad una ragazza interessa.
Già nella mostra si è visto quanto sia efficace questo metodo: alla fine di ogni visita quante persone hanno avuto la libertà di raccontare di sé o di portare le domande suscitate dal guardare i giovani, dallo scoprire il loro fantastico mondo.

Questa mostra ha posto nel Meeting 2023 un seme nuovo, è il seme di un carisma che ha puntato sulla libertà pura: in Kayros, Piazza dei mestieri e Portofranco questo seme è ben piantato e se ne vedono già i frutti. Sono queste opere create e sostenute da amici luoghi in cui si punta sulla libertà di ragazzi e ragazze. Molto importante in questa prospettiva è stato l’apporto dei ragazzi e delle ragazze che hanno fatto da guida alla mostra e che hanno fatto da punto organizzativo: loro sono stati i primi a testimoniare la novità della mostra con la loro vivacità e il loro entusiasmo. Ogni mattina sui loro volti e nel modo con cui si lanciavano a organizzare e fare i turni si vedevano giovani che vogliono essere protagonisti della vita. Nella mostra hanno portato loro stessi e così hanno fatto vedere ciò che c’è oltre la mostra e che la mostra documenta, un grande desiderio di vita!

di Gianni Mereghetti

Ecco un breve video di presentazione realizzato dal Meeting di Rimini insieme a tre curatori della mostra.